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Energica 2021: un carico di energia

L’azienda modenese 100% elettrica riversa l’esperienza fatta in MotoE nelle versioni RS, mentre per chi vuole scendere in pista arriva il Kit Corsa Clienti per la Ego+

Fresca di rinnovo del contratto come fornitore unico per la MotoE fino a fine 2022, Energica spinge sul pedale della sportività introducendo le versioni RS (Reparto Sportivo) dedicate ai modelli “+” al top delle prestazioni: Ego+, Eva Ribelle, Eva EsseEsse9+. 

Nata 10 anni fa proprio con una sportivissima elettrica da pista (la eCRP), Energica rinsalda le proprie radici racing con le versioni RS che, grazie a una mappatura specifica di motore e batteria ricevono un sensibile upgrade prestazionale (-2 decimi sullo 0-100 km/h, coperto ora in 2,6 secondi) ed emozionale. Le versioni RS saranno dotate di una grafica dedicata e dello storage kit di serie, come pure di tutto il meglio della produzione Energica: fast charge, display TFT da 4.3’’, Traction Control, Cruise Control, Park Assistant, Catena Regina 525 O-Ring. Eva Ribelle RS ed Eva EsseEsse9+ RS avranno di serie anche la porta USB (optional su Ego+ RS). In opzione il Keyless System.

A fianco dei MY2021 RS restano in gamma i modelli e gli allestimenti MY2021 con power unit da 13,4 kWh o da 21,5 kWh.

Kit Corsa Clienti

Ma non finisce qui, perché per la Ego+, la base tecnica delle Ego Corsa da MotoE, è ora disponibile il nuovo Kit Corsa Clienti. Dedicato a chi vuole viviere le emozioni della MotoE con una moto al massimo delle sue potenzialità, si compone di una serie di upgrade tecnici sviluppati e testati in pista dal Team Energica, come impianto frenante e sospensioni di derivazione racing.

Dellorto e Ride Vision

Ma i piani di Energica non si fermano certo al mondo racing: proseguono infatti due collaborazioni importantissime. La prima è la partnership con Dellorto per lo sviluppo di un powertrain destinato a ciclomotori e motocicli elettrici, già in fase avanzata di test e vicino alla commercializzazione, con l’obiettivo di fare grandi numeri equipaggiando veicoli di grandi costruttori italiani e stranieri.

La seconda è quella con Ride Vision, azienda israeliana all’avanguardia nel settore degli ADAS al lavoro su un sistema di sicurezza che interviene per proteggere il motociclista in situazioni di potenziale pericolo, come un sorpasso azzardato o una frenata improvvisa. Qualcosa che si avvicina, nel mondo delle due ruote, all’autopilot di Tesla, e dello sviluppo del quale è entrata a far parte anche Energica. 

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Ridurre le emissioni di CO2 del 60% entro il 2030: la proposta UE

Target emissivi ancora più stringenti per il settore dei trasporti, che dovrebbe portare le emissioni medie delle auto nuove da 95 a 50 g/km. Nel frattempo in Italia aumentano le vendite delle auto elettriche: alla fine del 2020 il parco circolante italiano a zero emissioni sarà più che raddoppiato rispetto al 2019.

Abbattere le emissioni di CO2 del 60%, entro il 2030, rispetto ai valori del 1990, per rendere l’Europa sempre più sostenibile. È questo il nuovo target che il Parlamento Europeo ha proposto lo scorso 7 ottobre dopo aver approvato – 352 voti a favore, 326 contrari e 18 astenuti – un emendamento alla proposta di legge sul clima presentata dalla Commissione Europea.

Inizialmente, l’obiettivo della Commissione Europea era abbattere le emissioni di CO2 del 55% entro il 2030, ma dopo le modifiche proposte dalla Commissione Ambiente, l’asticella è stata alzata al 60%. Con un valore di riferimento così ambizioso sarà più facile per le istituzioni europee introdurre disposizioni legislative per arrivare ad azzerare le emissioni di CO2 entro il 2050.

Ora il Consiglio Europeo dovrà raggiungere un accordo per la prima Legge europea sul clima entro la fine dell’anno, ed è necessario l’impegno concreto di tutti i 27 Stati membri.

Tagliare le emissioni di CO2

I nuovi obiettivi interesseranno anche il settore dei trasporti: attualmente il target di emissioni medie di anidride carbonica delle nuove auto vendute in Europa è di 95 g/km, ma per centrare gli obiettivi del 2030 dovrebbe scendere al di sotto dei 50 g/km. Un valore che potrà essere raggiunto solo con un corposo contributo delle auto elettriche.

Questa nuova sfida europea avrà effetti positivi anche in ItaliaMotus-E, nella strategia “Missione E-Mobility Italia”, aveva anticipato una proiezione di 4 milioni di veicoli puramente elettrici (BEV) venduti entro il 2030, uno scenario che considerando i dati attuali appare conservativo: il 2020, infatti, si chiuderà con circa 28.000 veicoli 100% elettrici venduti rispetti ai 20.000 previsti in origine.

L’elettrico in Italia

In questo modo il parco circolante elettrico italiano – 22.728 vetture nel 2019 – verrà più che raddoppiato. Una crescita che va di pari passo con quella dei punti di ricarica sul territorio italiano: attualmente sono 16.500 a fronte di circa 40.000 veicoli elettrici circolanti.

Nello scorso mese di ottobre le immatricolazioni di auto elettriche in Italia sono cresciute del 201% rispetto a ottobre 2019, con il totale da inizio anno che è arrivato a 20.419 BEV (Battery Electric Vehicles, ovvero veicoli 100% elettrici).

Di questo totale, tra i primi cinque modelli più venduti, quattro appartengono ai segmenti A e B, cioè quelli delle auto più piccole, a dimostrazione del fatto che la mobilità elettrica si sta gradualmente affacciando al mercato dei grandi numeri. Una dinamica che dovrebbe portare a un aumento dei volumi di vendita e alla riduzione dei prezzi di acquisto.

La situazione in Europa

Anche in Europa le immatricolazioni di auto elettriche crescono. Nei primi nove mesi del 2020 si è registrato un incremento a tripla cifra, rispetto all’anno precedente, per le vendite di vetture BEV in Francia (+132%, 70.587 unità), Germania (+105,2%, 98.610 unità) e Gran Bretagna (+165,4%, 66.611 unità). Il mercato globale europeo delle vetture a zero emissioni, tra gennaio e settembre, ha superato le 400.000 unità.

Il “caso” Norvegia. La Norvegia si conferma l’isola felice dell’elettrico. Nello scorso mese di settembre sono state immatricolate 9.560 BEV, un dato che corrisponde al 61,5% del mercato totale: un grande contributo è arrivato dal lancio della Volkswagen ID.3, che ha fatto segnare 1.989 unità vendute.Un risultato che arriva da un lungo e articolato piano di elettrificazione, tra i più ambiziosi al mondo, che ha l’obiettivo di arrivare a vendere solo auto elettriche sul territorio norvegese entro il 2025. Un traguardo molto significativo, considerando che la quota media del mercato mondiale di veicoli elettrici è intorno al 3%.
FontiMOTUS-EACI

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Nuova Audi e-tron GT e Lucas di Grassi: tecnologia da Formula E

La più moderna tecnologia robotica e l’artigianato, insieme nella produzione della nuova Audi e-tron GT. Nella linea di montaggio della sportiva 100% elettrica della casa dei quattro anelli, i robot più moderni lavorano infatti insieme agli specialisti della produzione, che sfruttano tecnologie avanzate come la realtà virtuale e usano strumenti creati dalle stampanti 3D. Audi e-tron GT è prodotta all’Audi Böllinger Höfe – all’interno dello stabilimento di Neckarsulm utilizzando tecnologie di nuova generazione e facendo ricorso al lavoro manuale per la finitura dei dettagli. La e-tron GT sarà la prima Audi 100% elettrica costruita in Germania, dalla fine del 2020, dopo che l’impianto di Neckarsulm, tradizionalmente dedicato alla produzione di piccole serie, è stato ampliato e convertito all’e-mobility. Proprio in questo stabilimento si uniscono la maestria artigianale, i processi digitali e le tecnologie smart. La linea produttiva è stata studiata utilizzando modelli virtuali, così come i processi di assemblaggio e la catena della logistica, dove è stata implementata la pianificazione dei container con il supporto della tecnologia VR. Per la prima volta in Audi, la produzione è stata definita senza usare prototipi reali

La carrozzeria dell’Audi e-tron GT è composta da un mix di acciaio e alluminio ad altissima resistenza e viene prodotta da artigiani specializzati con l’ausilio di macchinari speciali, lungo una linea di assemblaggio innovativa, in cui ogni scocca passa due volte, prima da un lato e poi dall’altro. La scocca stessa viene costruita intorno a quello che è chiamato ‘two-way framer’, con 10 robot che fissano i pannelli laterali interni ed esterni. Il reparto carrozzeria è automatizzato all’85% ed è composto da 10 stazioni per un totale di 34 robot. Alla fine della linea produttiva entrano in gioco gli specialisti, per montare le parti aggiuntive e controllare la finitura globale della carrozzeria. La linea di assemblaggio del nuovo SUV elettrico Audi è composta da 36 stazioni anziché dalle precedenti 16 e la e-tron GT la condivide con la supercar Audi R8. Il suono della e-tron GT. Il suono della Audi e-tron GT è stato messo a punto dagli ingegneri Rudolf Halbmeir e Stephan Gsell, che hanno lavorato al computer, nel laboratorio del suono, all’interno dell’auto in movimento e in studio. Il risultato è un suonoelettronico progressivo unico, che risulta dalla somma di 32 elementi sonorisingoli. Come tutte le auto elettriche, infatti, anche la e-tron GT è dotata del sistema AVAS (acoustic vehicle alerting system), che è obbligatorio e avverte pedoni e ciclisti della presenza del veicolo fino a 20 km/h. Ma nella e-tron GT, il suono dell’AVAS è incorporato in uno spettro acustico molto più ampio.

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Mobilità elettrica, enormi riduzioni di inquinanti nell’aria: ecco le prove

Negli scenario al 2050, riduzioni di diossido di azoto fino al 90% e di aoltre il 30% per i Pm10

Diossido di azoto (NO2) ridotto drasticamente anche fino al 90%. Abbattimento molto significativo anche per le Pm10, intorno al 30%. E’ il migliore degli scenari dello studio firmato dall’Istituto per l’inquinamento atmosferico del Cnr in collaborazione con Motus-E, l’associazione per lo sviluppo della mobilità elettrica in Italia, per la valutazione della dispersione in atmosfera e della ricaduta al suolo degli inquinanti primari e il relativo impatto emissivo nelle città di Torino, Milano,  Roma, Bologna, e Palermo.

Ad esempio a Torino, negli scenari futuri assistiamo ad una netta riduzione del diossido di azoto (NO2) passando da una percentuale del 61% al 2025 fino ad arrivare ad una riduzione del 93% al 2030. Per il PM10, negli scenari futuri assistiamo ad una netta riduzione passando da una percentuale del 36% al 2025 fino ad arrivare ad una riduzione del 39% al 2030.

Anche a Roma si prospetta una netta riduzione delle concentrazioni medie orarie di NO2 che passa da una percentuale del 53% al 2025 fino ad arrivare ad una riduzione del 89% al 2030.  Bene anche per le PM10: da una percentuale del 36% al 2025 fino ad arrivare ad una riduzione del 42% al 2030.

A Milano la riduzione delle concentrazioni di diossido di azoto passa da una percentuale del 62% al 2025 fino ad arrivare ad una riduzione del 84% al 2030. Mentre per le PM10 si denota una riduzione delle concentrazioni, passando dallo scenario 2025 allo scenario 2030, rispettivamente del 36% e del 41%.

Lo studio – spiegano Cnr e Motus-E – esamina e confronta due scenari prospettici, rispettivamente al 2025 e al 2030, dell’attuale parco circolante di veicoli relativi variabilmente ai comparti del trasporto privato, della logistica dell’ultimo miglio e del trasporto pubblico locale su gomma delle sei città italiane oggetto di studio.

Lo scenario base è stato calcolato ricorrendo alla stima delle sole concentrazioni degli inquinanti PM10 e NO2 partendo dai flussi veicolari reali – relativi alle 24 ore, tenuto conto dei dati meteo di un giorno tipico feriale invernale – per determinare le emissioni per ogni arco stradale che compone la rete viaria cittadina, fornendo una stima del contributo del traffico dei veicoli nell’area in esame (non sono state considerate tutte le altre fonti di emissioni).

Gli scenari prevedono l’incremento della percentuale di penetrazione delle tecnologie ibride plug-in/elettriche sul parco veicolare circolante considerando contemporaneamente la riduzione delle percentuali relative alle tecnologie a combustione interna quali benzina e diesel.

Per Francesco Petracchini, Direttore del Cnr-Iia, “lo studio rimarca l’importanza dell’attività scientifica dell’Istituto a supporto delle pubbliche amministrazione per fornire elementi necessari per la comprensione dei benefici ambientali connessi all’utilizzo di tecnologie pulite. Nello specifico del progetto il Cnr-Iia ha valutato i miglioramenti della qualità dell’aria in ambito urbano prospettando diversi scenari di penetrazione della mobilità elettrica.”

«Con questo studio – dichiara il segretario generale di Motus-E Dino Marcozzi – grazie alla collaborazione del Cnr abbiamo un quadro ben preciso sui benefici ambientali dati alla mobilità elettrica nelle città italiane. Inoltre, le nostre stime sulla penetrazione dei veicoli elettrici fino al 2030 vedono un trend di crescita sempre più positivo riconfermando come la mobilità sostenibile a zero emissioni sia una concreta realtà da raggiungere per il benessere dell’ambiente e del nostro Paese.»

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Reevo Hubless, e-bike che viene dal futuro

La produzione della bici elettrica senza raggi né mozzi partirà a cavallo tra il 2020 e il 2021 grazie a una raccolta fondi della Beno Technologies che ha raggiunto 1milione e 200mila euro

La novità del momento per le due ruote green si chiama Reevo Hubless. Si tratta di un’e-bike davvero unica: per la sua struttura così poco tradizionale, sembra venuta dal futuro. A progettarla la Beno Technologies, società di Seattle che ha aperto anche un crowfounding sulla piattaforma Indiegogo per raccogliere finanziamenti e far partire la produzione. Puntavano ad arrivare a 50mila dollari, in realtà ne hanno raccolti oltre 1.400.000 (quasi 1milione e 200mila euro). Da sottolineare che, per i finanziatori del progetto è previsto uno sconto di circa il 40% sul prezzo della bici elettrica, il costo base è di circa 2.800 euro, scontato 1.800.

Senza mozzi e raggi

Ma cos’ha di speciale la Reevo Hubless? Basta dare un’occhiata, anche distratta, alle foto per capire che l’e-bike non ha mozzi né raggi. Andando più nel dettaglio, sulle ruote (decisamente fuori dal comune) poggi la struttura del telaio in alluminio e ABS: a fare da collegamento un doppio cerchione, uno è fisso mentre l’altro ruota su cuscinetti e regge lo pneumatico. Allo shock che segue la vista delle ruote senza raggi, c’è da sottolineare la tecnologia di cui il mezzo è dotato. La Reevo Hubless ha un antifurtocon blocco ruota integrato, ed è nascosto nel telaio. Per sbloccarlo c’è un sensore di impronte digitali, mentre lungo il telaio ci sono sensori di tracciamento GPS, grazie ai quali il proprietario è sempre aggiornato sulla posizione del mezzo. Anche il cavalletto è nascosto e i fari sono a Led (quello frontale da ben 800 lumen). C’è la connettività Bluetooth, non manca la presa USB per ricaricare i dispositivi che trovano il proprio posto nel supporto sul manubrio.

Ancora qualche mese di attesa

Il motore della Reevo Hubless è da 250 kW dotato di batteria da 504 Wh (48 V per 10,5 Ah), rimovibile e con tempo di ricarica di tre ore. L’autonomia dichiarata dalla Beno Technologies è di 60 km. La produzione dovrebbe partire tra il 2020 e l’anno nuovo con consegna prevista da marzo 2021 per gli esemplari già prenotati dai finanziatori del progetto. Per gli altri, si dovrà attendere ottobre 2021.

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Volkswagen trasforma l’isola greca di Astypalea in un hub di mobilità elettrica

Il progetto prevede la sostituzione di circa 1.500 veicoli con motore a combustione con circa 1.000 veicoli elettrici

Il gruppo Volkswagen fornirà veicoli elettrici, punti di ricarica e servizi di car sharing ecologico a una piccola isola della Grecia.

L’amministratore delegato di Volkswagen Herbert Diess e il vice ministro degli esteri greco Konstantinos Fragogiannis hanno firmato un memorandum d’intesa in occasione di un evento virtuale per il progetto sull’isola di Astypalea, la più occidentale dell’arcipelago del Dodecaneso, a ovest di Kos.La Grecia si affida da tempo al carbone, ma il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis si è impegnato ad allontanare il paese dai combustibili fossili e a promuovere l’uso delle energie rinnovabili.

“Credo fermamente nelle partnership. I governi non possono farcela da soli e il settore privato non è la risposta ad ogni domanda”, ha detto Mitsotakis, che si è unito all’evento.Astypalea (Stampalia in italiano), una popolare destinazione turistica con 1.300 abitanti, attualmente ha un servizio di trasporto pubblico molto limitato con soli due autobus e la domanda di energia è quasi interamente soddisfatta dai combustibili fossili.

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